prima pagina pagina precedente salva il testo


Testimonianze significative

Giuliani 1

Le testimonianze su quanto è accaduto a Genova nei tre giorni maledetti sono tantissime, tutte importanti, anche noi ne abbiamo riportate in Piazza d'Uomo.
Vogliamo qui riprenderne qualcuna, per qualche aspetto significativa.

Il primario del pronto soccorso del S.Martino

«I ragazzi della scuola Diaz? Sono stati picchiati a sangue». Loro come tutti gli altri in questi due giorni. «Poliziotti, carabinieri, dimostranti. Sono arrivati a centinaia massacrati dalle botte».
Dalla scuola Diaz «ne sono arrivati almeno una quarantina. E tutti con le stesse lesioni. Traumi toracico-addominali e alla testa, fratture multiple agli arti e alle costole. Inequivocabile: sono stati picchiati».
«Pensare che quelle ferite fossero di molto precedenti al ricovero è a dir poco una follia. Le ferite erano recenti, recentissime. Era fin troppo chiaro, bastava guardare il sangue».
Corriere della sera del 30 luglio

Il giornalista Gian Paolo Ormezzano

«Una carica dura delle forze dell'ordine, è la zona dove è stato appena ucciso quel ragazzo, le signore alzano le mani, i suoi amici scappano, lui non può perchè cercando di allontanarsi si inciampa, cade, resta in ginocchio, a mani alzate. Gli piombano addosso, quelli delle forze dell'ordine, e gli spaccano la telecamera e la faccia, gli tatuano la schiena, gli martoriano tutto il corpo. Tanti vedono, nessuno può intervenire. Se lo disputano come ricettacolo di colpi poliziotti e carabinieri: ad un certo punto lui si trova con una mano nella manetta di un agente, l'altra nella manetta di un carabiniere.
Implora una scelta, mica possono squartarlo. Se lo aggiudicano i carabinieri, che lo portano via, gli dicono che un loro commilitone è stato ucciso, in una caserma, questo sarà lo spunto per altri pestaggi, stavolta specialmente con calci».
Piazza d'Uomo del 24 luglio

Il poliziotto

Un poliziotto che presta servizio al reparto mobile di Bolzaneto racconta la "notte cilena" del G8. «Purtroppo è tutto vero. Anche di più. Ho ancora nel naso l'odore di quelle ore, quello delle feci degli arrestati ai quali non veniva permesso di andare in bagno».
«Quello accaduto alla scuola e poi continuato qui a Bolzaneto è stata una sospensione dei diritti, un vuoto della Costituzione. Ho provato a parlarne con dei colleghi e loro sai che rispondono: che tanto non dobbiamo avere paura, perché siamo coperti».

Quella notte. «Il cancello si apriva in continuazione, dai furgoni scendevano quei ragazzi e giù botte. Li hanno fatti stare in piedi contro i muri. Una volta all'interno gli sbattevano la testa contro il muro. A qualcuno hanno pisciato addosso, altri colpi se non cantavano faccetta nera. Una ragazza vomitava sangue e le kapò dei Gom la stavano a guardare. Alle ragazze le minacciavano di stuprarle con i manganelli... »
repubblica.it


in su pagina precedente

 31 luglio 2001